martedì 31 gennaio 2012

Isaac Asimov: "Trilogia della Fondazione"



Isaac Asimov.
Punto.
No, dai, davvero?
Scherzo, naturalmente, ma debbo ammetterlo: "Trilogia della Fondazione" resta per me come uno dei più grandi cicli fantascientifici mai letti (premiato nel 1966 in America come miglior ciclo sciencefiction con il prestigioso Premio Hugo). Non vi basta, lo capisco.
Beh, immaginate un'umanità che ha conquistato ampie porzioni di cosmo, addirittura una galassia con centinaia di pianeti colonizzati. Com'è ovvio, ci saranno rapporti diplomatici, lotte per il potere, rovesciamenti di fronte.
Per questo motivo Hari Seldon, studioso e fondatore della Psicostoriografia (una fanta-scienza, appunto), attraverso modelli di calcolo matematico, analisi sociologica e valutazione dei rapporti diplomatici interplanetari, crea un Piano Seldon: in breve, tramite la psicostoriografia, egli previde che in trentamila anni l'Impero sarebbe crollato sotto anarchia e barbarie, perciò fece sì di accelerare questi eventi destabilizzanti e concentrarli in soli mille anni.
Naturalmente, in previsione di queste difficoltà a venire (le cosidette Crisi Seldon), furono istituite agli estremi della Galassia una Prima Fondazione (palese), e una Seconda Fondazione (occulta), che avevano lo scopo di vigilare sul Piano e di redigere l'Enciclopedia Galattica, un corpus sterminato di voci che avrebbe dovuto essere di supporto in caso di disfacimento totale dell'Impero Galattico e, appunto, nel caso in cui la civiltà fosse dovuta ripartire da zero.
Ma l'Impero dovrà fronteggiare una delle minacce più grandi: il Mule, detto il Mutante, dotato di poteri psionici di persuasione, capace dunque di convertire alla propria causa qualunque oppositore...
Riusciranno le due Fondazioni a correggere il tiro della Storia e a garantire la pace, oppure il piano di Hari Seldon è destinato al disfacimento più totale?
Barbarie e civiltà.
Caos e ordine.
Che la lotta abbia inizio...

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